mercoledì 7 novembre 2012

Le buone prassi: Dal monitoraggio allo sportello

Le buone prassi: dal monitoraggio allo sportello

di Ingrid Culos, sociologa 

La sperimentazione di un modello di buone prassi di conciliazione attivate dal progetto FAI la cosa giusta! prevede il monitoraggio e la valutazione delle ricadute aziendali delle azioni progettuali.
In quest’ottica, a partire dalle prime fasi del progetto, sono state coinvolte le socie/i dipendenti nella condivisione degli obiettivi di conoscenza, sostegno e informazione delle opportunità offerte da innovative politiche di conciliazione.
FAI ha intrapreso un percorso di studio e approfondimento su queste tematiche a partire dalle esigenze che le singole strutture aziendali hanno evidenziato in modo particolare negli ultimi anni.
L’opportunità offerta dal bando Family Friendly della Regione è stata colta nel processo di programmazione che ha coinvolto non solo le figure apicali, ma anche i dipendenti attraverso l’intermediazione dei nuclei gestionali.
Su questa base è stato costruito un sistema di controllo e monitoraggio che oltre a verificare l’efficacia e la tempestività delle azioni programmate, vuole essere in grado di restituire alla cooperativa opinioni, sensazioni, proposte e bisogni.
Questo sistema di monitoraggio ha coinvolto inizialmente la direzione raccogliendo le opinioni dei dirigenti e dei coordinatori rispetto alle possibilità di sviluppo di azioni positive come strategia di crescita aziendale.
Parallelamente i soci sono stati interpellati, attraverso la somministrazione di un questionario, rispetto alla conoscenza e all’utilizzo degli strumenti esistenti di conciliazione.
Dal punto di vista della composizione del campione di risposta (significativo sia dal punto di vista numerico che della composizione della compagine dei dipendenti), sono emersi alcuni elementi caratterizzanti:

  • una quasi totale presenza femminile (93%);
  • una strutturata presenza di cittadini stranieri (25%);
  • una differenziata scolarità all’interno delle strutture;
  • una composizione per fasce d’età diversificata, con la presenza over 50 rilevante (19%).

Queste caratteristiche sono estremamente rappresentative della reale composizione della cooperativa, il che permette di proiettare i risultati di questa prima analisi su tutta la struttura.
Dall’analisi dei questionari è apparso evidente come la conoscenza sia circoscritta soprattutto agli aspetti legati alla retribuzione e alla turnistica, evidenziando un gap di informazione relativamente a misure non direttamente gestite dall’ufficio del personale. Questo elemento di riflessione ha stimolato nella attuazione del progetto il potenziamento degli aspetti di sportello rispetto a quelli di tutoraggio personalizzato. Si è voluto, in tal modo, venire incontro, più che ad una presunta mancanza di informazioni, alla mancanza di consapevolezza dei dipendenti di poter accedere alle stesse.
Sempre a partire da questo elemento, anche nella predisposizione dei percorsi di tutoraggio si è data maggiore attenzione ad accompagnamenti e ricerca di soluzioni anche esterne all’azienda (per esempio, asili nido, misure di sostegno alla famiglia, etc).
Un ulteriore elemento di forza del progetto sta nel aver messo in luce come l’apporto delle famiglie nei processi di miglioramento della qualità della vita dei lavoratori, ed in esso sono incluse le politiche di conciliazione. Il processo di consapevolezza dell’importanza del fattore familiare parte proprio dall’aver constatato come molti strumenti offerti dal territorio siano ad essa dedicati. Questo cambio di prospettiva ha permesso nelle fasi oggi in corso di allargare il concetto di conciliazione da sostegno all’area materno-infantile ad un più vasto sostegno alla famiglia e ancor di più sostegno al cittadino – lavoratore.
L’offerta di questo nuovo servizio ai soci è stato colto come un’occasione di crescita e confronto da parte dei dirigenti che hanno ulteriormente sostenuto questo cambio strategico attraverso la partecipazione ad altri bandi dedicati alla stessa tematica (L.125 e Bando famiglia). Dal punto di vista dei soci, la possibilità di avere un riferimento nuovo che non solo li sostenga al rientro dalla maternità come previsto dal progetto, ma che offra anche un modo per ripensare la propria professionalità accompagnati in un percorso personalizzato.


Pubblicato sull'inserto speciale FAMILY FRIENDLY , uscito nel numero di MACRAME' di settembre 2012.

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