giovedì 24 luglio 2014

Donne e lavoro, patto per l'occupazione

Vi riportiamo l'articolo del 23 luglio del Messaggero Veneto 


Sono oltre 300 le dimissioni di neo-madri registrate nel Pordenonese dal 2010 ai nostri giorni, a causa delle difficoltà nel conciliare tempi lavoro-famiglia, dell’impossibilità di fruire di forme di orario parziale o flessibile, della mancanza di familiari cui affidare i figli e del costo elevato dei servizi alternativi.
Sulla base di questi dati, è stato avviato uno studio - su proposta della consigliera di parità della Provincia Chiara Cristini - che ha portato a redigere un accordo pilota per la promozione della conciliazione vita-lavoro. L’intesa è stata siglata ieri, nella sede dell’ente intermedio, dal presidente Alessandro Ciriani, da Confindustria, Confartigianato, Confcooperative, Legacoop, Confcommercio, Cgil, Cisl, Uil e Camera di Commercio. Obiettivo primario del progetto la promozione di soluzioni innovative e flessibili di conciliazione, valorizzando e potenziando i servizi esistenti e creandone di nuovi, vicini alle esigenze di famiglie e imprese, per incidere sulle opportunità occupazionali dei genitori lavoratori, in particolare delle madri. Altro scopo del piano è ripensare la domanda di welfare proveniente dal mondo del lavoro in termini di opportunità di innovazione sociale ed economica, individuando soluzioni di sistema efficaci per il contesto locale. «L’accordo è una sperimentazione - ha spiegato Cristini - per affrontare in modo concreto il fenomeno della conciliazione dei tempi vita-lavoro, che abbiamo studiato in questi mesi. I dati relativi all’occupazione femminile nel mercato del lavoro della provincia sono superiori a quelli regionali e nazionali, ma inferiori rispetto al valore maschile. Non è stato quindi conseguito un quadro di completa parità nel lavoro in riferimento ad accesso e permanenza nel mercato locale. Permangono dei vincoli per le opportunità di occupabilità femminile». Sottoscrivere questo accordo, partendo da casi concreti, significa «ritrovarci con le parti sociali ogni quattro mesi - ha aggiunto la consigliera - per ragionare su soluzioni da cui ripartire per superare questa problematica». Numeri alla mano, nel 2013, il tasso di occupazione femminile è stato del 56,5% a fronte del 72,7% maschile, valori superiori alla media regionale e nazionale, mentre quello di disoccupazione femminile è di 9,5% a fronte di un 6,7% maschile. Il problema dell’occupazione “rosa” riguarda in particolare le madri con figli in età prescolare e scolare e le donne gravate da carichi di cura. «L’intesa è punto di arrivo, ma soprattutto di partenza - ha osservato Ciriani - verso la promozione di atti concreti che non riguardano il solo universo lavorativo femminile, ma i lavoratori in toto. E’ evidente che una buona qualità della vita, senza troppe ansie e preoccupazioni, farà aumentare la produttività stessa degli addetti, con benefici per aziende e famiglie». (g.s.)

martedì 1 luglio 2014

MANIFESTO in favore del 2014 Anno Europeo della Conciliazione della Vita Professionale e Familiare

Vi segnaliamo il: 
MANIFESTO in favore del 2014
Anno Europeo della Conciliazione della Vita Professionale e Familiare






COFACE, la Confederazione delle organizzazioni familiari dell'Unione europea, con più di 50 organizzazioni associate in vari Stati membri dell'Unione dà voce a molti milioni di famiglie. Il tema della conciliazione tra vita professionale e familiare è al centro del lavoro che COFACE svolge da oltre 50 anni a livello europeo.
3 52/2012 - 2 Aprile 2012 Eurostat Euroindicators


  • Le famiglie sono gli elementi costitutivi per un buon funzionamento della società;
  • Le politiche a sostegno delle famiglie sono in grado di creare un ambiente favorevole
  • per affrontare le sfide demografiche e la lotta contro la disoccupazione in Europa;
  • Le politiche che consentano a donne e uomini di conciliare vita professionale e
  • familiare sono essenziali per soddisfare le esigenze delle famiglie e la parità di genere;
  • Le politiche a sostegno delle famiglie, sono cruciali per affrontare e prevenire la povertà
  • e l'esclusione sociale e per impedire e prevenire l’emarginazione delle famiglie;
  • E’ fondamentale richiamare l'attenzione sull'impatto che la crisi economica e finanziaria
  • ha sulle famiglie;
  • Le famiglie hanno un ruolo chiave da svolgere nella prevenzione della dispersione scolastica;
  • La partecipazione e la socializzazione del bambino inizia in famiglia;
  • Le famiglie sono l'unità primaria nell’educazione dei consumatori, in particolare quando
  • si tratta di uno sviluppo sostenibile e consumo responsabile;
  • Le relazioni intergenerazionali sono particolarmente importanti nella vita delle famiglie;
  • Le famiglie sono unità dinamiche e luogo in cui avvengono le più importanti transizioni da
  • una fase di vita ad un'altra. 
L'alto tasso di disoccupazione e la diminuzione della natalità, combinata ad un andamento molto negativo dell'economia, costituiscono oggi le principali sfide che l'UE si trova ad affrontare. Un'adeguata combinazione di politiche familiari, sociali, economiche, d’innovazione e per le pari opportunità sono essenziali per affrontare tali sfide e per trovare soluzioni valide e sostenibili, sia a livello dell'UE che degli Stati Membri.
Diversi studi1 e rapporti dell'OCSE2, della Banca mondiale e dell'UE mostrano che la partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e nel processo decisionale ha un impatto positivo non solo sul tasso di natalità, ma anche sull'economia. Ciò richiede uno sforzo da parte dei decisori politici, così come dei datori di lavoro, per rendere il mercato del lavoro più flessibile e inclusivo. La disponibilità di assistenza all'infanzia, il suo costo e la qualità restano ancora un grave problema in molti paesi. Diventa inoltre sempre più importante affrontare anche la questione della cura degli anziani.
C'è una forte componente in favore dei giovani in quest'Anno Europeo. I giovani sono letteralmente il futuro dell'Europa, sia nella loro capacità di forza lavoro, così come futuri genitori delle prossime generazioni di europei. Ma nei tempi attuali disperati, quando il tasso di disoccupazione giovanile è in media al 22,4%3 nell'Ue-27, ed in particolare in alcuni paesi come l'Italia, dove le donne lasciano la casa dei genitori a 29 anni e gli uomini a 30 anni o più, uno non può che chiedersi quando e come questi giovani avranno la possibilità di acquistare la loro prima casa e decidere di avere figli. I genitori hanno un ruolo e una responsabilità nell'educazione sin dalla prima infanzia, per la prevenzione della dispersione scolastica e nel definire l'atteggiamento nei confronti del lavoro e di un consumo responsabile. Inoltre, la solidarietà intergenerazionale comincia e continua principalmente all'interno delle famiglie.
Uno degli obiettivi della strategia Europa 2020 è la riduzione della povertà. Garantendo maggiori possibilità di conciliare il lavoro con le responsabilità familiari e di cura, molte famiglie potrebbero contare su più di uno stipendio, riducendo così il loro rischio di finire sotto la soglia di povertà e permettendo inoltre di offrire ai loro figli una migliore educazione e migliori prospettive per il futuro.
1 Gender equality, economic growth and employment, Åsa Löfström 2007 2 OECD, Doing Better for Families, 2011
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Nel 2014, le Nazioni Unite celebrano il 20° anniversario dell'Anno Internazionale della Famiglia. Celebrare le famiglie nel 2014 sarebbe un modo per riconoscere il ruolo vitale che svolgono in tutti gli Stati membri e in Europa in generale.
L'anno darebbe anche un messaggio molto positivo a tutti i cittadini europei, cioè che l’UE non si occupa solo di competenze e posti di lavoro, ma si sforza anche di migliorare la vita e il benessere dei suoi cittadini. Inoltre, affrontando le sfide demografiche, possiamo anche avere uno sguardo più ottimista per il futuro dell'Unione europea.
L'Anno europeo 2014 è anche un'ottima opportunità per dare continuità ai precedenti anni europei, per affrontare i problemi che stanno a cuore ai cittadini e che fanno parte della loro vita quotidiana. L'Anno europeo 2014 costruirà sui risultati ottenuti negli anni europei precedenti, continuerà a perseguire gli stessi obiettivi strategici, avendo come base delle questioni trasversali estremente rilevanti, in particolare il 2010, Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale, il 2011 Anno europeo del volontariato, il 2012 Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni e il 2013 Anno europeo dei cittadini.
COFACE sta attualmente riunendo numerose ONG europee, le parti sociali e le organizzazioni familiari in tutta l’Unione Europea nella campagna per designare il 2014 l'Anno europeo 2014 della conciliazione della vita professionale e familiare.
Auspichiamo che entro la fine del 2012 la Commissione europea prenderà la decisione di designare il 2014 Anno europeo della conciliazione tra vita professionale e familiare e, di affidare a COFACE il ruolo di coordinatore per le organizzazioni della società civile che prenderanno parte alle attività dell'Anno.
In conclusione, ecco alcuni dei principali argomenti a favore dell'Anno:

For more information please contact our Secretariat:
  • Tel: +32 2 511 41 79 | E-mail: secretariat@coface-eu.org | Web: www.coface-eu.org
    COFACE is supported by the European Union Programme for Employment and Social Solidarity - PROGRESS (2007-2013). For more information see: http://ec.europa.eu/progress