Conciliare vita e lavoro: se il sindacato punta sulla contrattazione
Vi segnaliamo il seguente link tratto da:
Nella modernissima
Lombardia, il tasso di inattività raggiunge tra le donne il 54.5%, contro il
36.5% degli uomini (dati Istat 2012). Ancora oggi le donne lavorano meno, e si
prendono cura della famiglia. Se nel dibattito pubblico il tema della conciliazione
vita-lavoro è ormai centrale - proprio la scorsa settimana Camilla Gaiaschi si
interrogava circa la diffusione e l’utilità per le lavoratrici di queste
politiche aziendali - le istituzioni lo hanno capito?
Il segretario generale
della Cisl Lombardia Gigi Petteni ha recentemente dichiarato: “Come soggetto in
grado di dare risposte, è compito nostro trovare un equilibrio tra le esigenze
delle aziende e quelle delle persone conciliando, così, vita e lavoro” .
Perseguire l'obiettivo richiede grande impegno: per questo – ci ha raccontato
Paola Gilardoni, Segretario CISL Lombardia – la CISL ha deciso di dare vita a
un esperimento, un nuovo progetto formativo per le donne del sindacato. “Per un
buon governo della contrattazione”, è un corso di formazione rivolto alle
dirigenti sindacali che operano nelle categorie dell'industria, del pubblico e
dei servizi nei territori della Lombardia, nato proprio durante la fase
congressuale dell’organizzazione. Nel corso dell'XI congresso della CISL
Lombardia è stata infatti più volte ribadita la convinzione che la
contrattazione decentrata costituisca una preziosa opportunità per sostenere le
esigenze di recupero di competitività e al tempo stesso favorire il benessere
delle persone. “Una pratica contrattuale – spiega la Gilardoni - che deve
puntare a sostenere l'occupazione e incentivare politiche attive di lavoro, con
particolare attenzione a favorire una buona occupazione dei giovani. E, al
tempo stesso, deve promuovere la coesione sociale attraverso l’estensione e il
rafforzamento delle tutele dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie”.
I due capisaldi dello
sforzo di riorganizzazione e modernizzazione che la CISL ha ormai da tempo
avviato - coinvolgendo inizialmente le strutture territoriali per arrivare
prossimamente alle categorie – sono proprio la valorizzazione di pratiche
innovative e la diffusione della contrattazione decentrata come strumento che
coniughi obiettivi di miglioramento della produttività delle imprese e maggiore
tutela economica e sociale delle persone. “L'esperienza contrattuale – prosegue
la Gilardoni - non può però prescindere dagli uomini e dalle donne che
quotidianamente fanno della negoziazione il proprio mestiere. Per questo è nata
l’idea di investire sul gruppo dirigente in modo puntuale e orientato al
raggiungimento di nuovi obiettivi”. In collaborazione con BilbioLavoro,
Associazione Culturale della Cisl Lombardia, e con il supporto scientifico di
Franca Maino e del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell'Università
degli Studi di Milano – CISL Lombardia ha dunque studiato un’offerta formativa
per la crescita professionale lo sviluppo di competenze “al femminile” delle
dirigenti sindacali che sono impegnate nella contrattazione aziendale, sia nel
settore privato che nel pubblico.
Per la prima edizione del
progetto si è scelto di formare una classe di sole donne proprio perché, in
fondo, neppure la contrattazione è “neutra”. “E’ innegabile – ci spiega la
Gilardoni - che capacità relazionali, convincimenti, conoscenze, sensibilità, esperienze
e competenze acquisite orientano comportamenti e scelte negoziali, portando
innovazione e qualificando i contenuti della negoziazione”. Non basta quindi
investire sui modelli, ma è necessario puntare sulle persone: la scelta di
differenziare per genere non significa voler fare distinzioni, ma al contrario
promuovere nuove opportunità di crescita attraverso la valorizzazione
dell’individualità di ogni membro dell’organizzazione. “Senza dimenticare –
conclude la Gilardoni – che il percorso non costituisce soltanto uno strumento
di valore per chi ne beneficia direttamente, ma intende rappresentare
un'importante occasione di accrescimento per l'intera organizzazione della CISL
Lombardia”.
Il progetto, che si
compone di sei moduli di didattica frontale più la stesura di una tesina
finale, è iniziato nel mese di settembre 2013 e si concluderà nell'aprile 2014.
Il corso si articola attraverso lezioni frontali e dialogo con i relatori, ma
anche con letture individuali, esercitazioni simulate, elaborazioni di gruppo,
filmografia, e incontri di carattere culturale. I relatori sono docenti
universitari e dirigenti sindacali, ma anche rappresentanti di aziende e
associazioni datoriali e consulenti.
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