giovedì 4 ottobre 2012

Crisi e conciliazione: il caso del nido di Cervignano


La crisi colpisce prima di tutto le famiglie, e le madri in particolare, che sono spesso costrette a scegliere fra pagare un servizio di qualità o tenere il proprio figlio a casa... è una vera scelta? dal Messaggero Veneto di Udine

Il nido costa caro, bimbi a casa

Calo di iscrizioni a Cervignano: i genitori si organizzano in famiglia. Le rette vanno da 246 a 566 euro
di Elisa Michellutti
CERVIGNANO. Crollano le iscrizioni all’asilo nido comunale di Cervignano, situato all’interno della lottizzazione La Rotonda, nell’area ex Rossato. In un anno gli iscritti sono calati del 32 per cento, passando dai 50 bambini del 2011 ai 36 del 2012.
Questa volta la causa della diminuzione nel numero delle iscrizioni non deve essere ricercata soltanto nel drastico calo delle nascite che da anni si registra in tutta Italia, ma è piuttosto una conseguenza della crisi economica che costringe le famiglie a rinunciare anche all’asilo nido per risparmiare. Anche a Cervignano sono sempre di più i genitori che per arrivare alla fine del mese sono costretti a chiedere aiuto ai nonni o ai parenti per gestire il pargolo di casa.
Per quanto concerne il costo delle rette (si fa riferimento al 2011; per il 2012 la quota varia ma di poco in base ai contributi regionali) un bimbo dai 13 ai 36 mesi che frequenta l’asilo a tempo pieno paga mensilmente da un minimo di 246 euro (fascia Isee per redditi fino a 7500 euro) ad un massimo di 566 euro (per le famiglie con redditi superiori ai 35 mila euro, che non hanno diritto a nessun abbattimento dei costi). La cifra scende a 194 euro (fascia Isee per redditi fino a 7500 euro) e a 524 euro (redditi superiori ai 35 mila euro) per il tempo parziale.
Le quote comprendono le spese per gli educatori, gli operatori generici, le pulizie, il personale di cucina, i generi alimentari per la preparazione dei pasti, la luce, il gas, il telefono, le manutenzioni, le pulizie e i pannolini. «La diminuzione degli iscritti - spiega Ilva Santarossa, responsabile del servizio finanziario, affari generali e istruzione del Comune - si è verificata anche a livello nazionale e non risparmia i centri vicini. Alcuni genitori si sono presentati nei nostri uffici dicendo che preferiscono risparmiare i soldi della retta, visto che possono usufruire dell’aiuto dei parenti. È un peccatom perché il progetto educativo del nido è ottimo e la struttura è gestita molto bene.
È anche vero che la crisi si fa sentire e le famiglie sono in difficoltà». Aggiunge Santarossa: «Davanti a ridotte possibilità economiche c’è chi preferisce gli asili primavera, che costano meno, oppure le Tagesmutter (asilo nido gestito dalle mamme)». Il sindaco Gianluigi Savino commenta: «Purtroppo la diminuzione delle iscrizioni è un chiaro segnale di una situazione difficile per i nuclei familiari. Oggi le famiglie tendono a risparmiare in tutto, anche sull’asilo nido, facendo grossi sacrifici. Il servizio che offriamo è decisamente di altissima qualità, siamo orgogliosi di questa struttura che è uno dei nostri fiori all’occhiello».
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27 settembre 2012

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