Vi segnaliamo il seguente articolo tratto dal sito : http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/09/11/news/fino-a-1-800-euro-a-famiglia-per-le-rette-degli-asili-nido-1.5678517
La Regione stanzia cinque milioni: uno in più del 2011. Aiuti ai nuclei con redditi inferiori ai 35 mila euro
UDINE. Sostegno alle famiglie: la Regione Fvg interviene nel campo dei
servizi dedicati alla prima infanzia. Lo stanziamento per l’abbattimento
delle rette di frequenza sostenute dai nuclei familiari nell’anno
scolastico 2011/12 è corposo.
Conta su 5 milioni, uno in più rispetto all’anno precedente, e sarà in
breve ripartito tra gli enti gestori del servizio sociale dei Comuni ai
quali si devono rivolgere le famiglie. Gli aiuti sono concessi ai nuclei
con Isee (indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a
35 mila euro. Su proposta dell’assessore regionale all’istruzione,
Roberto Molinaro, la giunta Tondo ha recentemente approvato la delibera
che fissa le misure effettive dei benefici sulle rette di frequenza ai
servizi per la prima infanzia, vale a dire per i bambini tra gli 0 e i 3
anni.
Le misure si differenziano in due scaglioni, a seconda dell’Isee, e non
possono superare il tetto contributivo di 1.800 euro. Quanto agli
scaglioni, il più alto è quello dei nuclei familiari con un indicatore
equivalente inferiore a 20 mila euro, per i quali il beneficio è
determinato nella misura compresa tra il 40% (minimo) e il 60% (massimo)
delle rette di frequenza sostenute nell’anno di riferimento.
Percentuale che scende per le famiglie con un’Isee compresa tra i 20
mila euro e i 35 mila, nel cui caso il beneficio è fissato da un minimo
del 30% a un massimo del 40%.
In attesa di conoscere il numero di famiglie che hanno beneficiato del
sostegno regionale nell’anno scolastico 2010/11 (i Comuni sono chiamati
alla rendicontazione entro fine mese), Molinaro si aspetta per
quest’anno un sensibile aumento delle richieste, considerata la crisi da
un lato, ma dall’altro soprattutto l’ampliamento della gamma di servizi
per la prima infanzia rispetto ai quali alle famiglie è consentito
avanzare richiesta di contributo.
«Non ci sono più, infatti, solo gli asili nido – spiega l’assessore –,
ma anche i servizi integrativi». Vale a dire i centri per bambini e
genitori, gli spazi gioco e il servizio educativo domiciliare.
«Approvato il regolamento, ora le famiglie possono chiedere il
contributo anche per le rette a questi servizi. L’obiettivo – continua
Molinaro – è quello di favorire la diversificazione dell’offerta diretta
alla prima infanzia, specie in quelle zone dove, per via dell’esigua
popolazione, gli asili nido non ci sono». In questo processo la Regione
sta facendo la propria parte, sia attraverso i contributi a sostegno
delle famiglie che con interventi diretti ai soggetti gestori,
beneficiari anche quest’anno di un corposo stanziamento, «che – ricorda
Molinaro – è stato confermato pari all’anno passato». Nell’ordine dunque
dei 9 milioni.
«L’impegno della Regione per l’abbattimento delle rette dei servizi per
la prima infanzia è cresciuto in modo considerevole – conclude
l’assessore regionale –. Soltanto qualche anno fa i milioni destinati
all’abbattimento delle rette erano tre, oggi siamo arrivati a cinque».
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