mercoledì 12 settembre 2012

Fino a 1.800 euro a famiglia per le rette degli asili nido

Vi segnaliamo il seguente articolo tratto dal sito : http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2012/09/11/news/fino-a-1-800-euro-a-famiglia-per-le-rette-degli-asili-nido-1.5678517

La Regione stanzia cinque milioni: uno in più del 2011. Aiuti ai nuclei con redditi inferiori ai 35 mila euro
UDINE. Sostegno alle famiglie: la Regione Fvg interviene nel campo dei servizi dedicati alla prima infanzia. Lo stanziamento per l’abbattimento delle rette di frequenza sostenute dai nuclei familiari nell’anno scolastico 2011/12 è corposo.
Conta su 5 milioni, uno in più rispetto all’anno precedente, e sarà in breve ripartito tra gli enti gestori del servizio sociale dei Comuni ai quali si devono rivolgere le famiglie. Gli aiuti sono concessi ai nuclei con Isee (indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 35 mila euro. Su proposta dell’assessore regionale all’istruzione, Roberto Molinaro, la giunta Tondo ha recentemente approvato la delibera che fissa le misure effettive dei benefici sulle rette di frequenza ai servizi per la prima infanzia, vale a dire per i bambini tra gli 0 e i 3 anni.
Le misure si differenziano in due scaglioni, a seconda dell’Isee, e non possono superare il tetto contributivo di 1.800 euro. Quanto agli scaglioni, il più alto è quello dei nuclei familiari con un indicatore equivalente inferiore a 20 mila euro, per i quali il beneficio è determinato nella misura compresa tra il 40% (minimo) e il 60% (massimo) delle rette di frequenza sostenute nell’anno di riferimento. Percentuale che scende per le famiglie con un’Isee compresa tra i 20 mila euro e i 35 mila, nel cui caso il beneficio è fissato da un minimo del 30% a un massimo del 40%.
In attesa di conoscere il numero di famiglie che hanno beneficiato del sostegno regionale nell’anno scolastico 2010/11 (i Comuni sono chiamati alla rendicontazione entro fine mese), Molinaro si aspetta per quest’anno un sensibile aumento delle richieste, considerata la crisi da un lato, ma dall’altro soprattutto l’ampliamento della gamma di servizi per la prima infanzia rispetto ai quali alle famiglie è consentito avanzare richiesta di contributo.
«Non ci sono più, infatti, solo gli asili nido – spiega l’assessore –, ma anche i servizi integrativi». Vale a dire i centri per bambini e genitori, gli spazi gioco e il servizio educativo domiciliare. «Approvato il regolamento, ora le famiglie possono chiedere il contributo anche per le rette a questi servizi. L’obiettivo – continua Molinaro – è quello di favorire la diversificazione dell’offerta diretta alla prima infanzia, specie in quelle zone dove, per via dell’esigua popolazione, gli asili nido non ci sono». In questo processo la Regione sta facendo la propria parte, sia attraverso i contributi a sostegno delle famiglie che con interventi diretti ai soggetti gestori, beneficiari anche quest’anno di un corposo stanziamento, «che – ricorda Molinaro – è stato confermato pari all’anno passato». Nell’ordine dunque dei 9 milioni.
«L’impegno della Regione per l’abbattimento delle rette dei servizi per la prima infanzia è cresciuto in modo considerevole – conclude l’assessore regionale –. Soltanto qualche anno fa i milioni destinati all’abbattimento delle rette erano tre, oggi siamo arrivati a cinque».

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